Quella faccenda che gli esami non finiscono mai deve avermi un po’ preso la mano. Fatto sta che a quattro anni dal mio esame per diventare Sommelier AIS (qui trovate alcuni consigli su come prepararvi, se state studiando, e qui le domande più frequenti all’esame), ho ripreso in mano i libri.
Questa volta l’ho fatto per un corso internazionale come il WSET, ossia ovviamente in lingua inglese, fatto fondamentalmente perché volevo ampliare i miei orizzonti sul vino e studiarlo con un approccio più globale, più ampio e che prendesse più in considerazione il mercato. Le motivazioni del perché ho affrontato questa nuova avventura – non nascondo, faticosa – le trovate qui. In generale, posso dire di essere molto soddisfatta: cercavo un approccio diverso al mondo del vino e l’ho trovato. Cercavo un angolo internazionale, che partisse dal vitigno per arrivare al paese e non viceversa, e ho trovato pure quello. Ma, volendo scrivere come SEO comanda: se siete arrivati qui, probabilmente volete sapere tutto su come preparare l’esame WSET Level 3. E io vi accontento. Ecco i miei consigli.
Scegliete la vostra sede del corso
Ce ne sono diverse, in tutta Italia. Informatevi sul docente, perché ovviamente fa la differenza, e anche sulle modalità dell’esame. Nella maggioranza dei casi, l’esame viene svolto subito dopo i giorni di corso, che dura cinque giorni pieni, dal lunedì al venerdì. Il sabato si fa subito l’esame, per cui capirete che lo studio a casa PRIMA del corso è indispensabile, altrimenti non avrete tempo di studiare. Alla Italian Wine Academy di Verona invece, dove ho frequentato io, dalla fine del corso all’esame passa circa un mese e mezzo, quindi è la scelta giusta se vi iscrivete all’ultimo e non potete aprire il libro prima. Io ho scelto Verona anche perché il docente è J.C. Viens di Grande Passione; bravissimo, divertente, preparatissimo. Quindi, scegliete con attenzione la vostra sede per il corso WSET comparando tipo di esame, docente, vicinanza a casa. I costi sono più o meno uguali ovunque, per cui non c’è molto da valutare. Alcune sedi propongono il corso in italiano: non ci pensate neppure, scegliete un corso in inglese. Apprendere le parole del vino in una lingua internazionale è un grande valore aggiunto.
Sfruttate il corso in aula e le degustazioni
In aula rubate al docente tutto quello che è possibile, ma soprattutto fate attenzione alle degustazioni. Soprattutto se siete già sommelier, come nel mio caso, quindi avete tecniche e terminologia già acquisite e consolidate nel tempo. La tecnica di degustazione e soprattutto i criteri di valutazione differiscono parecchio, così come l’approccio al vino, che è più votato a comprendere da che clima e paese arriva, quali sono state le tecniche di vinificazione usate e se ha un mercato nel panorama globale. L’obbiettivo finale è valutare “Quality and Style” di un vino. Cercate di liberarvi dai pregiudizi: fuori da casa vostra, a nessuno interessa cosa “vi piace” o “non vi piace”; quella che è richiesta una valutazione oggettiva del vino che avete nel calice. Seguite con attenzione le valutazioni del docente: dovrete riparametrare le vostre percezioni e renderle il più possibile omogenee alle sue, per cui se, ad esempio, vi rendete conto che sentite i tannini molto di più della media del docente e dei compagni di corso, tenetene conto durante l’esame WSET e valutate di conseguenza. Soprattutto, godetevi il viaggio: in cinque giorni di corso degusterete più di 70 vini, molti dei quali, probabilmente per la prima volta. Dall’Assyrtiko di Santorini al Vinho Verde del Portogallo, dal Tokaji al Pinot Nero dell’Oregon passando per i Cabernet più quotati del globo, provate tutto, memorizzate tutto, degustate tutto senza pregiudizi. Non capita tutti i giorni.
Studiate prima, studiate bene
Come già scritto, lo studio prima di entrare in aula per la full immersion di 5 giorni è fondamentale. Iscrivetevi per tempo così riceverete subito il libro di testo e i materiali di studio, come le (imprescindibili) cartine geografiche. Di fatto, il corso vi aiuta a capire, a unire i puntini, a fare collegamenti, non a ripercorrere il libro, per cui se avete già una buona infarinatura degli argomenti che saranno trattati, vi sarà molto più utile. Come studiare per il WSET Level 3? Occhio a non sottovalutare il libro che appare smilzo, circa 190 pagine, niente a che vedere con la mole di certi esami universitari. In realtà è “scritto piccolo” (ma ci sono tante figure!) e soprattutto è molto, molto denso. Di fatto, non potete trascurare praticamente nulla, perché essendo molto sintetico e per nulla discorsivo, va imparato tutto. Fatevi degli schemi: le zone e sottozone da ricordare sono davvero tante, i nomi spesso mai sentiti, e tra Napa Valley, Chile, Argentina e Australia rischiate di fare una confusione notevole. In generale, le indicazioni del WSET dicono che dovete dedicare circa 60 ore di studio individuale per superare l’esame; ovviamente, dipende dalla vostra capacità di concentrazione e memorizzazione, ma direi che è una valutazione corretta. Dipende anche se aspirate a passare l’esame con il minimo del punteggio oppure con i gradi superiori, “pass with merit” e “pass with distinction”. Infine, aiutatevi con le cartine: cercate di “vedere” i luoghi dove un vino viene prodotto, per comprendere l’effetto di monti, fiumi, laghi e fasce climatiche.
La tecnica per l’esame WSET
L’esame è composto da due parti. Prima c’è la degustazione alla cieca di un bianco e di un rosso con la compilazione della scheda SAT, Systematic Approach to Tasting. Dovete ricordare a memoria tutti i settori – Appearance, Nose, Palate, eccetera – e usare i termini corretti della scheda, senza voli pindarici e senza interventi creativi. Qui l’unico consiglio che mi senti di darvi, oltre ai soliti di evitare di fumare, mangiare cibi saporiti, bere caffè e sgranocchiare mentine, è fidatevi di voi stessi. Non ritoccate troppo le prime impressioni che avete ricevuto dal vino; spesso sono quelle giuste. E non abbiate paura di scrivere che un vino è “simple”, se lo è. All’esame può capitare un vino poco complesso (a me è successo), per cui non andate a cercare disperatamente sentori di oak, leather, spices se non ce ne sono. Per la degustazione dei due vini avete 30 minuti, più che sufficienti, pure troppi perché poi vi viene voglia di correggere e modificare e lì spesso si commettono errori.
La seconda parte è lo scritto e non lo nascondo, è molto complesso. Si tratta di 50 multiple choice e 4 risposte aperte. In generale, nelle multiple choice viene trattata di più la parte di vinificazione, allevamento della vite, tecniche di cantina, temperature di servizio, mentre nelle risposte aperte si sviscerano di più vini e luoghi. Attenzione al tempo, qui, perché potrebbe non bastarvi: avete due ore in tutto. Il consiglio è di iniziare subito dalle multiple choice, che sono 50, e non dedicarci più di 30 minuti. Fate subito quelle che sapete e ragionate su quelle in dubbio. Come sempre, delle 4 risposte possibili, solitamente due sono assurde e due sono plausibili, quindi che dire: provateci! Le domande aperte, anche se si chiamano Short Answers, sono in realtà lunghe e complicate. Ognuna si ramifica in almeno altre due o tre sotto-domande, quindi prima di tutto leggete con attenzione (il fatto che siano in inglese può essere un ostacolo in più), poi prendetevi il tempo per ragionare. Anche se non ricordate o non avete studiato alla perfezione l’argomento, a questo punto dovreste saperne abbastanza di vitigni, fasce climatiche, tecniche di vinificazione per riuscire comunque a elaborare una risposta plausibile. E occhio all’inglese: non è un esame di lingua, certo, ma le risposte devono essere intellegibili e non maccheroniche.
E poi? E poi aspettate, come sto facendo io. I risultati arrivano da Londra in 6-8 settimane e l’esame è considerato superato se si raggiunge un punteggio del 55% in ognuna delle tre prove – degustazione, multiple choice, risposte aperte. Non fanno media, quindi il punteggio va raggiunto in ogni singola prova. La cosa positiva è che se viene superata una sola sezione, viene tenuta valida se proverete a ridare l’esame, quindi in quel caso dovrete ripetere solo la parte non superata. E che non c’è limite ai Resit, ossia alle volte in cui potete riprovare a dare l’esame. Basta pagare 🙂