La zucca, certo, non solo a Halloween, ma tutto l’autunno e l’inverno. Noi ne consumiamo tonnellate: arrostita al forno, con il risotto, nelle vellutate e zuppe. Se volete qualche ricetta, ecco la Crema di zucca con mandorle e curry. Se invece volete cimentarvi nell’intaglio di Jack O’ Lantern, qui vi dico come fare.
Ma quale vino abbinare alla zucca, che con il suo sapore avvolgente e dolciastro sembra rendere difficile ogni scelta?
In realtà è facilissimo e pure divertente: bollicine. Le mie preferenza vanno allo champagne, certo, che va sempre benissimo; altrimenti un Trentodoc, le bollicine di montagna che amo così tanto. Un Moser 51,151, o Il For4Neri degli amici Zanotelli di Cembrani doc. O uno dei rari esemplari con il 50% di Pinot Bianco, come quello di Marco Tonini. Oppure dai, apritevi un Ferrari Perlé Riserva e non ci pensate più. Se preferite esplorare la Franciacorta, cascate bene perché sono appena stata al Festival Franciacorta durante la Milano Wine Week dove ho trovato eccellente il Blanc de Blancs 2011 Le Marchesine, Villa Franciacorta con il millesimato Emozione Brut e la bella conferma de I Barisèi, che ho visitato in cantina a primavera. Piemonte? Cascate bene pure qui, sono fresca della Prima dell’Alta Langa, il metodo classico piemontese che vanta una lunga storia. Il Toto Corde di Cocchi, ad esempio. La Riserva di Coppo. La cuvée 60 mesi di Gancia, insieme al Rosé 18 mesi presentato in anteprima proprio durante l’evento. Non tutti amano le nuove bottiglie vestite e le scritte “a pennarello”, a me non dispiacciono, ma soprattutto mi sono piaciuti i due vini.
Il penultimo risotto con la zucca, però, l’ho abbinato a uno splendido Riesling altoatesino, che con il suo carico di inconfondibile aromaticità ha ripulito la pastosità della zucca facendoti voglia di un altro sorso e di un’altra forchettata di riso. Era il Falkenstein 2015 (ahimè esaurito): balsamico di menta, dolce di albicocca, fresco di agrumi.
Per abbinare anche le nuance di colore, un’altra bella soluzione è il Ramato Pietramontis di Villa Corniole, un Pinot Grigio sorprendente anche a tutto pasto. Anche qui, siamo nella mia amata Val di Cembra.
Preferite il rosso? Andate sereni su un Lambrusco emiliano asciutto e secco. Ma non dimenticatevi che è anche il momento del Novello, potrebbe essere interessante.
L’ultimo risotto alla zucca invece era un po’ più complicato, perché univa alla dolcezza dell’ortaggio arancione la sapidità e la grassezza della salsiccia (spettacolare, va detto). Secondo me serviva qualcosa in più: ricchezza di bouquet e di gusto, certo, ma anche le bollicine per sgrassare e una certa struttura. L’ho trovato nel +4 Rosé Riserva di Letrari. Più 4, come i mesi in più che passa sui lieviti (28, anziché 24 come da disciplinare), blend di Pinot nero e Chardonnay, naso meraviglioso di fragolina di bosco, lampone, marshmallow, lieve agrume, gusto fresco, acidità e struttura che reggono qualunque risotto, anche uno ricco come il mio.
Buon Halloween, e fate tutti gli scherzetti che volete, ma non sulla scelta del vino.