Allora: sì, ha piovuto. Purtroppo la tre giorni nella Langhe per l’Albacamp e la scoperta del magnifico territorio, organizzata dall’Ente del turismo locale non è stata baciata dal sole, per usare un eufemismo. Ma ci siamo divertiti (e molto) lo stesso, anche perché la campagna ha un certo fascino, quando c’è la bruma. Qui c’è la mia presentazione: Viaggi e sinestesie. E a seguire un po’ di appunti di viaggio. Se volete la full story, seguite su twitter gli hashtag #Albacamp e LangheRoero2012.
Iniziamo dalla meraviglia delle meraviglie: il Relais San Maurizio, magnifico resort creato in un antico convento, che ospita una Spa e il ristorante stellato Guido da Costigliole.
Non ha ancora più fascino con questo cielo?
E comunque, se le passeggiate umide non fanno per voi, c’è la Grotta del sale, due vasche di talassoterapia a 37 e 36 gradi, la prima con una salinità venti volte superiore a quella del Mar Morto, la seconda meno salina per riequilibrare il corpo. Un’esperienza quasi mistica, galleggiare in quell’acqua così densa da sembrare olio.
Per non parlare del bistrot a colazione e pranzo; una magnifica sala affrescata e un cuore di battuta di Fassona che porterò tra i miei ricordi gastronomici più cari.
E sempre per quanto riguarda la gastronomia, la cena al ristorante stellato è di quelle da ricordare, soprattutto per uno strepitoso risotto con fegatini e creste di gallo, che io avrei detto giammai nella vita lo mangerò e invece, avercene.
Ancora più bello cenare lì perché nel pomeriggio abbiamo partecipato alla cooking class dello chef Luca Zecchin. Ecco la ricetta dei suoi Agnolotti del plin fatti a mano (e come, se no?)
Il secondo giorno siamo andati a trovare Fulvio e Fausto Marino del Mulino Marino, mulino a pietra naturale a Cossano Belbo. Loro magari li avrete visti a La prova del cuoco. Dal vivo sono eccezionali: entusiasti, gentilissimi, competenti, pronti a spiegare tutto su pietre, farine, cereali. E Fulvio ha il biglietto da visita più bello del mondo: “Apprendista mugnaio“. S’è mai visto qualcosa di più bello per noi che viviamo in un mondo di social strategist editor senior analyst cazziemazzi?
E a proposito di mestieri veri e vera istruzione dei bambini, volevo dire a Fulvio che la quattrenne ha messo i chicchi di farro nel cotone e dice a tutti che quando spunteranno “il signore del mulino li macina e mi da la mia farina”.
Altre cose belle: il pranzo all’agriturismo Dindina, a Neviglie. I proprietari sono eccezionali, il vino che producono ce lo siamo portato a casa per ricordo, il risotto al Barbaresco erano meravigliosi e il vitello tonnato delicatissimo. In più, non capita tutti i giorni di fare lo zabajone al moscato insieme alla cuoca in cucina e poi mangiarlo sopra una torta di nocciole casalinga.
E poi la visita al Castel Govone (bello l’esterno: nella foto sotto, il panorama dall’ingresso. Decisamente da ristrutturare l’interno, massacrato da parecchi anni di incuria, ma l’atmosfera merita) e il giro sugli asinelli salvati dal macello dall’Associazione Asintrekking. Andate a vedere cosa fanno organizzano bellisismi trekking e passeggiate a bordo o semplicemente insieme agli animali.
Infine, il congedo dalle Langhe è stato alcolico, ovviamente, con un’ottima degustazione da Maurizio Ponchione. Volevamo mica ripartire per Milano sobri? Sia mai.
Partiti carichi di nocciole, farina, Nebiolo e Arneis. Ma non sono scorte che dureranno a lungo; In ogni caso, torneremo presto.
La Cuochina (@LaCuochina) says
Che peccato essermi persa tutto questo. Sto ricostruendo la 3 giorni leggendo i post e seguendo i Twitter… Cmq se ci fosse stato il sole secondo me avreste perso qualcosa per strada e cibo/alcol non avrebbero sortito lo stesso effetto! 😀
blimunda says
Forse hai ragione… invece così non ci siamo risparmiati (+ 3kg..)